Fiamma Nirenstein Blog

Libri

7 ottobre 2023. Israele brucia

7 ottobre 2023. Israele brucia
L'autrice, giornalista e studiosa dell'antisemitismo contemporaneo, racconta le atrocità senza precedenti compiute da Hamas il 7 ottobre del 2023 contro il popolo ebraico e la cultura occidentale. Lo fa percorrendo giorno per giorno, da Israele, la storia del peggiore pogrom contro gli ebrei dai tempi della Shoah.

 

La guerra antisemita contro l'Occidente

La guerra antisemita contro l'Occidente
A un anno di distanza dal 7 ottobre 2023, l’attacco senza precedenti sferrato da Hamas in nome dell’integralismo islamico a Israele rappresenta un rischio strategico e un’aggressione all’intero Occidente
 

The 10 Lies about Israel

The 10 Lies about Israel
Telling the truth about Israel is an urgent necessity after the October 7th massacre and the unexpected wave of antisemitism that we witnessed afterward.

Jewish Lives Matter

Jewish Lives Matter
“La mia rabbia è nutrita dal dolore: ho già spiegato in lungo e in largo come l’antisemitismo sia diventato odio per Israele, ma questa è la prima volta che vedo i miei stessi amici cadere in preda − lentamente e senza accorgersene, perché sono persone per bene – di un alieno spirito antisemita, uno spirito che si è fatto strada in loro proprio in nome delle buone cose in cui credono: i diritti umani”.

 

In Israele

In Israele
 In Israele, uscito quale supplemento de Il Giornale e dedicato al 70° anniversario della fondazione d’Israele.

 

Le 12 bugie su Israele

Le 12 bugie su Israele

Un viaggio controvento per abbattere tutti i luoghi comuni dell’odio anti israeliano. Un pamphlet che smonta, in modo documentato e analitico, tutti i pregiudizi che continuano ad insanguinare la politica in Medio Oriente e in Europa: dal boicottaggio dei prodotti israeliani, alla costruzione di notizie false ad hoc per screditare Gerusalemme, dai falsi storici sulla nascita della Palestina alle menzogne sulla democrazia israeliana. Un antidoto potente a un virus folle che continua a serpeggiare: l’antisemitismo.

Il Califfo e l'Ayatollah

Il Califfo e l'Ayatollah
 
 

L'Isis del califfo Al-Baghdadi che minaccia «crociati ed ebrei» è davvero pericoloso per l'Europa? Perché sunniti e sciiti si combattono ferocemente se sono entrambi musulmani? Quanto è affidabile l'Iran dell'ayatollah Khamenei, che vuole a tutti i costi la bomba atomica? E ancora: l'Occidente è consapevole della pericolosa tenaglia in cui si trova, stretto tra il violento fanatismo del Califfo e l'espansionismo dissimulato dell'Ayatollah, e, soprattutto, saprà difendersi?

Questi interrogativi non dovrebbero interessare solo i politici in Europa e negli Stati Uniti, visto che non passa giorno senza che giornali e televisione non annuncino l'ennesimo attentato jihadista o l'ulteriore voltafaccia dell'Iran sul nucleare. Le immagini delle stragi certamente ci sconvolgono. Quasi sempre, però, noi occidentali percepiamo le esplosioni di violenza dell'Isis o l'aggressiva politica di potenza iraniana come eventi dalle motivazioni oscure e irrazionali. E altrettanto irrazionale ci appare la scelta dei foreign fighters che, irretiti da una propaganda che sfrutta appieno la penetrazione capillare consentita dai social network, lasciano gli agi di una società affluente, ma «vuota e corrotta», per la nera bandiera e l'ideale di «purezza» dello Stato Islamico.

Uno scenario fosco, dunque, sullo sfondo del quale si intravede però un barlume. Perché oggi i paesi arabi stanno in gran parte scoprendo di avere un interesse condiviso, in comune tra loro e persino con l'Occidente: lo sradicamento del terrore, sia sciita che sunnita. «Paradossalmente» conclude l'autrice «la storia del Medio Oriente e dei rapporti tra mondo occidentale e Islam non si è mai dimostrata così aperta a una svolta come ora».

A Gerusalemme

A GerusalemmeCapitale simbolica del mondo, amata di un amore possessivo e totalizzante da ciascuna delle tre grandi religioni monoteistiche, bella come un paesaggio e complessa come un organismo vivente, Gerusalemme si può capire solo con una guida che abbia dedicato la vita a capirne gli spazi e la storia. Fiamma Nirenstein, parlamentare e giornalista esperta di problemi mediorientali, ci accompagna nei quartieri della Città Vecchia, per i mercati e le piazze, fra mendicanti profeti, donne velate, turisti e commercianti; e oltre le mura, tra i nuovi edifici simbolo della ricostruzione, per i negozi, i teatri, i musei e i caffè degli intellettuali, illuminando i contrasti della moderna e cosmopolita capitale d’Israele. Alla storia di distruzione e rinascita della città si intreccia quella della famiglia dell’autrice, dalla lezione del padre, un “ebreo pioniere” giunto a Gerusalemme dalla Polonia degli anni Trenta insieme alla Giovane Guardia Socialista, alle avventure dei suoi affetti familiari in una città così suggestiva e diffile al contempo, oltre alle riflessioni sulla storia e sul suo mestiere di inviata: le conseguenze della Guerra dei Sei Giorni, l’incubo dell’Intifada, l’attacco a Israele durante la Guerra del Golfo il futuro della città più contesa del mondo. Il suo affascinante racconto è la testimonianza della passione per la città in cui ha vissuto: una città dove il canto dei mu’ezzin si mescola alle preghiere delle scuole religiose ebraiche, dove si tocca con mano l’ansia di chi va al ristorante e tiene un occhio fisso alla porta, ma anche la forza e la coerenza di chi comunque non ha mai smesso di camminare per la città, in pace e in guerra. 

Aprendo questo link è possibile leggere le prime pagine del libro:
http://rcslibri.corriere.it/rizzoli/pdf/Nirenstein.pdf

Per la verità, per Israele: mille voci al Tempio di Adriano

Per la verità, per Israele: mille voci al Tempio di Adriano

Il libro, in taliano e inglese, edito da SUMMIT insieme alla RAI, grazie all'iniziativa del Segretariato Sociale, che raccoglie tutti gli interventi svolti nel corso della maratona oratoria bipartisan “Per la verità, per Israele”, avvenuta a Roma il 7 ottobre 2010, al Tempio di Adriano. Oltre tremila persona hanno partecipato all'evento e centinaia sono gli interventi e i messaggi di personalità, politici, intellettuali, giornalisti e artisti da tutto il mondo che sono raccolti in questo libro per dire basta con la delegittimazione di Israele, basta con il doppio standard al quale questo Paese è costantemente sottoposto. Perché difendere il diritto di Israele a esistere è una garanzia per la libertà di tutti noi. Voci che arrivano da luoghi e realtà assai diverse, eppure per un giorno hanno testimoniato all’unisono uno stesso desiderio: la voglia di verità dell’Occidente sullo Stato d’Israele. Scoprirete quante facce possa avere la solidarietà e l’affetto per questo Paese.

Israel is us

Israel is us

"My premise is very simple: Israel, contrary to commonly accepted propaganda, is a positive model, a case study for anyone who finds himself living in a democratic society that must eventually confront a defensive war—one that encompasses the entire universe of Western democracy today."

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